Riportiamo il comunicato stampa che la Dott.ssa Vincenza Nappi responsabile Dirigenza Medica FVM FIALS ADMS Bologna ha inviato alla nostra redazione :
LA SANITA’ CHE VORREI
Ogni inizio di Anno ci porta a fare dei bilanci e delle proiezioni per il futuro. La salute, il nostro bene più prezioso, è ciò che auguriamo ad amici, parenti e a noi stessi.
Il Sistema Sanitario Nazionale è l’istituzione dello Stato che garantisce questo bene così importante, sancito dalla nostra Costituzione.
Il SSN non è una Istituzione astratta, è costituito da professionisti che hanno dedicato anni alla propria formazione e che con costanza, passione e determinazione, hanno svolto il proprio lavoro nonostante la Sanità Pubblica viva ormai tagli alle risorse sanitarie, da decenni.
Siamo ancora un’eccellenza, è vero, ma ciò è portato avanti da medici, di cui ci siamo resi conto essere eroi solo nel periodo pandemico. Non è colpa del Covid se i medici sono pochi, è il frutto di politiche “al risparmio” che hanno portato, con il numero chiuso di accesso alla Scuola di Medicina e alle Specialità, a una carenza che ora pone il medico soggetto alle leggi di un mercato che li vede come “merce rara”. Ecco allora la fuga verso strutture private capaci di essere appetibili per valorizzazione economica e professionale e che offrono una qualità di vita migliore.
E’ difficile comprendere che anche gli eroi sono persone con le stesse esigenze di tutti, con bambini, anziani da accudire, con desideri di ferie, di turni di lavoro codificati e programmati. In questa dimenticanza, di quelli che sono i comuni diritti umani, calpestati da anni di contratti non rinnovati, da sistemi di carriera non premianti né valorizzanti, che si è formato il nuovo medico che, oltre al camice, indossa i panni umani e che ricerca una quotidianità conciliabile con una famiglia e con i ritmi economici attuali.
Non è servito a nulla l’emergenza pandemica se ancora oggi, come purtroppo già negli anni precedenti ad essa, si continua a parlare di carenza di organici e di fondi.
La professione medica deve essere aiutata nel formare una visione dell’opinione pubblica di una categoria non privilegiata ma, di operai che come soldatini hanno sacrificato per il bene salute ore di straordinari non retribuiti, ferie non godute e mancate valorizzazioni.
La Sanità che vorrei?
Una Sanità capace di garantire i principi di universalità, uguaglianza e equità.
Una Sanità che oltre a assicurarci spazi di lavoro sicuri e innovativi ( e qui i fondi PNRR ci sono), sia in grado di sostenerci con la ricerca negli Ospedali come nelle Università, ci dia il tempo da dedicare ai pazienti, senza la contingenza dei pochi minuti riconosciuti a prestazione (“tempo della comunicazione quale tempo di cura” art. 20 Cod. Deont. Med 2014), ci consenta e riconosca una carriera in base alle istituite valutazioni annuali, utili strumenti garanti di qualità nei confronti delle Aziende e degli utenti.
Una Sanità capace di operare una innovazione, così come nelle progettualità politiche, con il ritorno al territorio (Case della Salute) come primo punto di assistenza e dove, a prestare le proprie attività, vi si trovino a lavorare con spirito collaborativo medici di base e specialisti in continuità assistenziale con gli Ospedali. Una Sanità capace di fornire assistenza domiciliare consentendo dignità di cura nei contesti possibili. Una Sanità di qualità e di tempestività di cure per i pazienti e di valorizzazione e umanizzazione per i medici e per tutto il personale sanitario.
La nostra Organizzazione Sindacale si impegnerà a proseguire sul piano regionale e metropolitano quanto iniziato nell’anno precedente tenendo alta l’attenzione dell’Assessore e dei Direttori sugli organici e sui carichi di lavoro delle Aziende Sanitarie, monitorando e promuovendo inoltre la valorizzazione dei medici per garantire ai cittadini una assistenza in linea con i principi che sono ispirazione del nostro SSN.
Ringraziamo la Dott .Nappi per aver rilasciato questa intervista molto intensa sullo stato di salute del nostro SSN