Caos ticket in Emilia-Romagna, la situazione dei conti è preoccupante: mancano all’appello ben 87 milioni di euro. I dati sono relativi al periodo che va da gennaio 2018 a giugno 2023.
Le tariffe
Va ricordato che gli utenti hanno 30 giorni di tempo dal momento delle dimissioni per pagare il ticket da 25 euro per la prima visita con accesso non appropriato presso il Pronto Soccorso. Cui vanno aggiunte, eventualmente, altre tariffe per ulteriori visite svolte.
Caos ticket in Emilia-Romagna: la situazione
31 milioni di euro per l’assistenza medica prestata presso il Pronto Soccorso e 56 milioni e 200mila euro per le visite specialistiche e per le sanzioni dovute a ritardi o mancate disdette: per un totale di 87 milioni in meno nelle casse della Regione Emilia-Romagna. Le aziende sanitarie sono riuscite a recuperare soltanto un terzo della sopracitata cifra. Da qui si apre anche un nuovo filone di dibattito: perchè alcune aziende riescono a recuperare le somme più velocemente di altre? Stando alle statistiche, l’Ausl Romagna presenta qualche criticità in più rispetto al lavoro svolto con maggior celerità dalle aziende ospedaliere di Modena e Ferrara e dall’Ausl di Reggio Emilia.
Conti in rosso: quali soluzioni adottare?
Il mancato pagamento dei suddetti ticket crea, inevitabilmente, una reazione a catena. Le aziende sanitarie sono chiamate a gestire, dunque, un precario equilibrio del proprio bilancio aziendale. La Regione Emilia-Romagna deve adottare soluzioni che limitino il fenomeno, spesso relativo a soggetti che non sono rintracciabili perchè fuori regione o senza fissa dimora.
Questione ticket: la proposta della Fials
Il Segretario Regionale della Fials Emilia-Romagna, Alfredo Sepe, dichiara in merito: “Il mancato recupero della suddetta cifra denota ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, una cattiva gestione da parte dell’assessore Donini. Il quale dovrebbe, invece, istituire un Osservatorio Regionale per il recupero dei pagamenti insoluti dei ticket”.
Redazione Sanità Oggi